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24 agosto 2011 3 24 /08 /agosto /2011 08:31

Pubblicisti, professionisti e praticanti: di seguito le differenze tra i vari "tipi" di giornalista in circolazione.

Ci sono un sacco di zone d'ombra nelle leggi che regolamentano il lavoro giornalistico e l'istituzione dell'ordine e dell'albo, ma la base di tutto è l'articolo 21 della Costituzione. In sintesi, chiunque può essere giornalista, proprio per realizzare quella libertà d'espressione sancita dall'articolo costituzionale.

Poi, negli anni sono nate diverse leggi, applicate con diversi decreti, che a loro volta recepivano diverse normative europee.

Si può essere giornalisti anche senza essere iscritti a un albo, anzi molte firme note si stanno battendo per l'abolizione dell'ordine e dell'albo, che sono considerati come una "casta di eletti" all'interno della categoria.

La legge prevede quattro albi giornalistici:

  • l'albo dei giornalisti pubblicisti. Per accedervi si deve fare richiesta presso il proprio ordine (a livello regionale o provinciale, in base alle zone) dopo aver scritto minimo 68 articoli firmati e retribuiti secondo i minimi tabellari dell'ordine dei giornalisti. La quantità di articoli in due anni varia in base alla periodicità della testata. Gli articoli possono essere "raccolti" anche collaborando con testate diverse. Non c'è bisogno di essere assunti.

  • L'albo dei giornalisti praticanti. Una testata registrata (che può essere anche un ufficio stampa, una TV o una radio) deve assumere il praticante per due anni con contratto giornalistico e iscriverlo nell'albo apposito. Il praticante sarà affidato a un tutor in redazione che lo seguirà nella sua formazione. Dopo i due anni di praticantato si può accedere all'esame di Stato per diventare giornalisti professionisti. Oggi ci sono apposite scuole, come l'Istituto giornalistico di Urbino, e diverse Università che si sostituiscono al praticantato, dando allo studente la possibilità di accedere all'esame di Stato ultimati gli studi, senza mai aver lavorato in una vera redazione.

  • L'albo dei giornalisti professionisti. Comprende i giornalisti che hanno superato l'esame di Stato e che sono assunti con regolare contratto da una testata, o che collaborano con più testate in modo continuativo e costante.

  • L'albo speciale. È stato istituito per legittimare chi non ha una formazione giornalistica o non ha mai praticato la professione, ma si trova a dirigere piccolissime testate registrate. Ad esempio, un'associaizione o un piccolo Comune che produce il suo periodico di informazione.

Visto che la gestione dell'albo è demandata ai singoli ordini, la cosa migliore per avere informazioni corrette e precise è rivolgersi al proprio ordine, che solitamente ha sede nei capoluoghi di Regione.

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