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24 agosto 2011 3 24 /08 /agosto /2011 08:31

Pubblicisti, professionisti e praticanti: di seguito le differenze tra i vari "tipi" di giornalista in circolazione.

Ci sono un sacco di zone d'ombra nelle leggi che regolamentano il lavoro giornalistico e l'istituzione dell'ordine e dell'albo, ma la base di tutto è l'articolo 21 della Costituzione. In sintesi, chiunque può essere giornalista, proprio per realizzare quella libertà d'espressione sancita dall'articolo costituzionale.

Poi, negli anni sono nate diverse leggi, applicate con diversi decreti, che a loro volta recepivano diverse normative europee.

Si può essere giornalisti anche senza essere iscritti a un albo, anzi molte firme note si stanno battendo per l'abolizione dell'ordine e dell'albo, che sono considerati come una "casta di eletti" all'interno della categoria.

La legge prevede quattro albi giornalistici:

  • l'albo dei giornalisti pubblicisti. Per accedervi si deve fare richiesta presso il proprio ordine (a livello regionale o provinciale, in base alle zone) dopo aver scritto minimo 68 articoli firmati e retribuiti secondo i minimi tabellari dell'ordine dei giornalisti. La quantità di articoli in due anni varia in base alla periodicità della testata. Gli articoli possono essere "raccolti" anche collaborando con testate diverse. Non c'è bisogno di essere assunti.

  • L'albo dei giornalisti praticanti. Una testata registrata (che può essere anche un ufficio stampa, una TV o una radio) deve assumere il praticante per due anni con contratto giornalistico e iscriverlo nell'albo apposito. Il praticante sarà affidato a un tutor in redazione che lo seguirà nella sua formazione. Dopo i due anni di praticantato si può accedere all'esame di Stato per diventare giornalisti professionisti. Oggi ci sono apposite scuole, come l'Istituto giornalistico di Urbino, e diverse Università che si sostituiscono al praticantato, dando allo studente la possibilità di accedere all'esame di Stato ultimati gli studi, senza mai aver lavorato in una vera redazione.

  • L'albo dei giornalisti professionisti. Comprende i giornalisti che hanno superato l'esame di Stato e che sono assunti con regolare contratto da una testata, o che collaborano con più testate in modo continuativo e costante.

  • L'albo speciale. È stato istituito per legittimare chi non ha una formazione giornalistica o non ha mai praticato la professione, ma si trova a dirigere piccolissime testate registrate. Ad esempio, un'associaizione o un piccolo Comune che produce il suo periodico di informazione.

Visto che la gestione dell'albo è demandata ai singoli ordini, la cosa migliore per avere informazioni corrette e precise è rivolgersi al proprio ordine, che solitamente ha sede nei capoluoghi di Regione.

Letture
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17 agosto 2011 3 17 /08 /agosto /2011 17:57

Un'associazione per riscoprire l'arte del buon cibo e del mangiare bene.

Il cibo è piacere, lo sapevano già gli antichi romani. Negli anni, però, abbiamo via via dimenticato il concetto di convivio. Dal 1989 ci pensa Slow Food a ricordarcelo.

Si tratta di un'associazione enogastronomica e culturale che già nel nome contrappone il dilagare del Fast Food (inteso non solo come locale in cui si mangia "veloce", ma come una tendenza al mettere il cibo in secondo piano, relegandolo a un'attività non culturale e priva di piacere) al piacere della buona tavola, che si riappropria dei tempi naturali.

In tanti anni di attività, Slow Food è cresciuta a livello mondiale, sempre guidata dall'italianissimo Carlo Petrini.

L'associazione è organizzata in Condotte locali (all'estero si chiamano Convivium) che organizzano incontri, degustazioni, cene, corsi e viaggi alla scoperta del gusto. In Italia sono presenti 410 Condotte; sono 130 i Paesi del Mondo coinvolti con un migliaio di Convivium attivi.

Nel manifesto filosofico di Slow Food si legge, in sintesi: "La filosofia di Slow Food parte dalla riscoperta del piacere attraverso la cultura materiale. Per avvicinarsi a questa conquista, che deve essere di tutti, bisogna innanzi tutto riflettere sulla lentezza, recuperare ritmi esistenziali compatibili con una qualità della vita che deve essere totale. Non è un’eresia dire che il piacere alimentare va democraticamente perseguito per tutti nel mondo. Dire piacere alimentare significa ricercare le produzioni lente, ricche di tradizione e in armonia con gli ecosistemi; significa difendere i saperi lenti, che scompaiono insieme alle culture del cibo; significa lavorare per la sostenibilità delle produzioni alimentari e quindi per la salute della Terra e la felicità delle persone."

Per mettere in pratica questi precetti, le iniziative promosse sono tantissime, in Italia e nel mondo: dagli orti didattici nelle scuole, alle serate alla scoperta delle tradizioni gastronomiche locali, alla creazione di presidi che individuano i prodotti alimentari da tutelare e salvaguardare.

Tra le ultime iniziative, la creazione della catena "Eataly": una sorta di supermercato del buon gusto, che abbina alla vendita di prodotti altamente selezionati, attività culturali e ristorantini dove si può scoprire cosa sia il "cibo lento".

Informazioni più approfondite si possono trovare sui siti Slowfood.it ed Eataly.it.

logo slow food
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19 luglio 2011 2 19 /07 /luglio /2011 13:44

Una tavola ben apperacchiata è senz'altro piacevole. Sono tanti i trucchi per rendere gradevole il banchetto. E gli ospiti ne saranno senz'altro piacevolmente stupiti.

Non c'è bisogno di tovaglie ultra drappeggiate, posate in argento e piatti dipinti a mano per fare bella figura con gli ospiti. Un tavolo curato può anche essere molto semplice. lo sfarzo non sempre è sinonimo di stile, come in tutte le cose.

E' importante scegliere, in questo senso, uno stile e seguirlo. No alle accozzaglie. Se la tovaglia è classica, mai mettere stoviglie moderne. E viceversa.

Il galateo impone regole serrate per la presentazione e il servizio dei nostri piatti. Per conoscerle basta prendere un testo scolastico usato in un istituto alberghiero, facile da trovare anche di seconda mano nelle librerie dell'usato. Il costo è irrisorio (pochi euro), ma l'aiuto tecnico che ci può dare è inestimabile.

Dicevamo di individuare bene lo stile, il motivo di base che condurrà tutto il nostro banchetto.

Ad esempio: se l'invito è rivolto agli amici per una "pokerata", già la cena può essere l'incipit della serata. Una semplice tovaglia di cotone verde, tinta unita, sarà il nostro tavolo da gioco culinario. Semplici piatti bianchi e una posateria lineare in inox creeranno un bel distacco con il verde di base. Per i bicchieri si possono scegliere quelli "di una volta", di vetro spesso e con gli archetti laterali e come sottobicchieri, ovviamente, delle carte da gioco prese da mazzi spaiati. Volendo si può anche preparare un centro tavola con le carte da gioco, unendole con lo scotch a formare una tovaglietta su cui poggiare le bevande.

Un'altra idea potrebbe essere quella della cena tra coppie. Una regola fondamentale è la disposizione degli ospiti, dettata dal galateo: i commensali dello stesso sesso non devono mai sedere vicini e i padrono di casa si accomoderanno come capotavola ai due lati opposti del tavolo. Per segnalare con cortesia i posti, si possono creare dei graziosi segnaposto in stoffa: dei papillon imbottiti di cotone per i cavalieri e delle roselline fermate con un bottone per le dame.

Two roses on a table #2
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19 luglio 2011 2 19 /07 /luglio /2011 12:20

Nel 2006, in occasione delle Olimpiadi invernali di Torino, si è sentito parlare molto delle montagne che circondano il capoluogo. Ora cosa offrono? Un piccolo viaggio nelle valli alpine, al confine con la Francia.

Si diramano attorno a Torino, avvolgendola come un ventaglio. Sono le vallate alpine che portano in Francia e che le 2006 sono state il pacoscenico delle Olimpiadi Invernali.

Val Chisone, Val Susa e Val Pellice: ecco le tre chicche adagiate tra le Alpi Cozie e Graie. Facilmente raggiungibili, su gomma o rotaia, offrono paesaggi mozzafiato e tantissime attività, invernali o estive.

Le valli si raggiungono in autostrada fino a Torino, poi sulla tangenziale torinese sono segnalate le rispettive uscite.

La Val Susa è raggiungibile anche in treno, con la tratta Torino-Lione. In auto, invece, ci sono tre diversi percorsi: due statali e un'autostrada, che collegano tutta la valle fino al traforo del Frejus.

Val Chisone e Val Pellice, invece sono dotate di una ferrovia fino a Pinerolo (la cittadina all'incrocio delle due valli), di servizi autobus sub-urbani che toccano tutti i paesi e di un'autostrada che collega in modo molto veloce Torino a Pinerolo, da cui poi partono le rispettive statali.

L'accoglienza è di ottimo livello e le attività proposte sono tantissime: ogni songolo paese organizza feste, eventi, mostre, serate a tema in ogni momento dell'anno.

Visitare le valli olimpiche vuol dire poter unire in un'unica vacanza lo sport, l'enogastronomia e la visita di città d'arte.

Oltre agli sport invernali come sci da fondo, discesa e pattinaggio, queste montagne offrono bellissimi percorsi escursionistici per ogni livello e interessanti vie di arrampiacata. Questa è anche la patria dell'alpinismo piemontese, divenuto famoso in tutto l'arco alpino negli anni Settanta.

In estate, si può spaziare dall'equitazione al golf, oppure dedicarsi alla scoperta degli antichi borghi montani. In Val Chisone una tappa d'obbligo è Usseaux, entrato nel novero dei "Borghi più belli d'Italia".

Da visistare: la Sacra di San Michele in Val Susa, il Forte di Fenestrelle in Val Chisone e il comune di Torre Pellice in Val Pellice, patria della chiesa Valdese, chiamato anche "la piccola Vienna".

L'ente turistico che promuove il territorio e che propone anche pacchetti turistici di più giorni è l'Atl "Turismo Torino e Provincia". Il sito è raggiungibile all'indirizzo Turismotorino.org.

Usseaux, montagna
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12 luglio 2011 2 12 /07 /luglio /2011 09:42

Tutti vottebbero una casa innovativa che non fagociti, tra manutenzione e spese, gli interi risparmi di una vita. Il risparmio energetico è quello che fa per noi.

Risparmio energetico: che cos'è?

Il concetto di risparmio energetico è molto apio e va oltre le regole tecniche. È uno stile di vita, che comprende scelte personali dettate dalla consapevolezza individuale che il nostro pianeta è a termine.

Con estrema sintesi si può dire che il risparmio energetico consiste nell'evitare l'uso delle energie non rinnovabili e nel limitare l'utilizzo di quelle rinnovabili. In pratica: scelgo energie naturali e ne prendo solo ciò che mi serve realmente.

Così facendo il risparmio è doppio. Da una parte si risparmiano le energie del pianeta Terra. Dall'altra si risparmia nel proprio portafoglio, riducendo i consumi e pagando bollette meno salate (nei casi estremi, non si pagano proprio).

La casa passiva

La casa passiva è quella che si automantiene. Si crea da sola il calore d'inverno (o lo conserva); si rinfresca d'estate; produce l'energia elettrica che serve a chi la abita. Insomma, sarebbe il sogno di molti.

Nel mondo ci sono già tanti esempi di abitazioni di questo tipo. In Italia è un po' più difficle vederle. Primo per il clima mediterraneo, secondo per i costi ancora troppo elevati.

Senza però puntare alle stelle, ogni abitazione potrebbe applicare facilmente alcune regole base del risparmio energetico, prima fra tutte quella degli infissi. Doppi vetri e chiusure ben funzionanti: se si evitano gli spifferi, si evita la dispersione di calore. Proprio per il cambio degli infissi, anche il Governo di tanto in tanto propone ecoincentivi.

Se invece la casa è ancora da costruire, è importante orientarla a sud e realizzare dei cappotti per l'isolamento termico. Investire su buoni materiali isolanti farà risparmiare in riscaldamento e in elettricità (per il condizionatore). Questo vale obbligatoriamente per le mansarde, che altrimenti diventerebbero stanze "succhia soldi".

A tutta energia

Pannelli è la parola d'ordine. E vanno bene sia quelli per il solare termico, sia i fotovoltaici. Questo sarebbe già un modo per avere una buona produzione di energia elettrica e di acqua calda sanitaria.

Per il riscaldamento, poi, si potrebbe scegliere un impianto geotermico a bassa temperatura con pompa di calore. L'energia per far funzionare la pompa arriverebbe dai pannelli e il calore sarebbe prelevato dal suolo per essere portato nella casa.

Infine, due suggerimenti per un ulteriore risparmio di luce e acqua: scegliere le fotocellule invece degli interruttori (così non si lasciano luci accese in stanze vuote) e inserire i riduttori di flusso sulle canne dei rubinetti.

Info on line

Alcuni siti da "spulciare" per approfondire:

  • Casapassiva.com;
  • Distrettobioedilizia.it;
  • Ecoage.it;
  • Paea.it.
property
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9 luglio 2011 6 09 /07 /luglio /2011 11:28

Ci sono tantissimi stili, ma uno solo è unico al mondo: il nostro.

Guardare fuori per vedere dentro

Sfatiamo un luogo comune: non è detto che la nostra casa debba per forza essere il nostro specchio. La casa potrebbe anche rappresentare, in parte, ciò che noi vorremmo essere e che magari ancora non siamo.

Pare una disquisizione filosofica, ma è un buon punto di partenza per scegliere come arredare il nostro rifugio.

Dobbiamo riuscire a creare un luogo in cui stare davvero bene, dove rigenerarci e trovare forze creative. E se a farci star bene sono le vette himalayane, allora le si può anche spostare in un luogo di mare, magari con piccoli accorgimenti.

Se poi si ha anche la possibilità di frequentare specifici corsi di arredamento, la nostra abitazione troverà il giusto equilibrio tra stili diversi.

Per prima cosa si deve osservare a fondo e oggettivamente lo spazio che abbiamo a disposizione. Capire da dove arriva la luce e come varia durante la giornata è fondamentale per decidere la distribuzione dei mobili e dei colori.

A questo si deve decidere il tema di fondo. L'aiuto arriva dall'esterno: le case più belle sono quelle che meglio si inseriscono nel contesto che le circonda. Per questo, ad esempio, le case di design sono bellissime in città, o nei recuperi post industriali, ma se quell'arredamento fosse spostato in toto in una borgata di alta montagna perderebbe di botto il suo fascino.

Ciò non toglie, però, che un pezzo classico o rustico si possa ben inserire tra mobili moderni. O viceversa.

Dicevamo prima: una casa al mare e la passione per le vette. Come si possono conciliare? Inserendo una bella stampa a tutta parete di montagne innevate sui toni del bianco e dell'azzurro.

Ricordiamoci anche che un unico mobile può fare arredamento. Un pezzo importante, magari d'epoca, può connotare da solo un'intera stanza. In questo caso, o si riesce a seguire lo stesso stile anche per gli altri mobili (ma il prezzo si alza notevolmente) oppure si opta per un arredo semplice, che faccia risaltare la bellezza del pezzo forte.

Infine, sempre in campo di arredamento, esistono software specifici che possono far vedere il risultato finale delle nostre stanze. Sono però quasi esclusivamente in mano ai professionisti del settore.

Le idee su un quaderno

Cataloghi di arredamento, riviste, internet: tutto è uno spunto per la nostra futura casa.

Un consiglio è quello di creare un quaderno con ciò che ci piace. Presto si delineerà il nostro stile preferito. Emergeranno i colori, i tessuti e i materiali che ci "chiamano". E si potà giocare a disporre le immagini nelle stanze.

Alcune buone idee si possono trovare su: Suggerimentiperlacasa.blogspot.com, Decorare-casa.info e Comearredare.com.

Interior decoration
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7 luglio 2011 4 07 /07 /luglio /2011 15:30

Ha il valore legale di una raccomandata e la velocità di una semplice email. La posta elettronica certificata è entrata nelle nostre case.

Che cos'è?

L'acronimo è PEC (Posta Elettronica Certificata) ed è un'email un po' particolare, che garantisce al mittente la consegna del messaggio e degli eventuali documenti allegati. È una vera e propria raccomandata con ricevuta di ritorno che viaggia nel web, che ha quindi valore legale.

Rispetto alla classica raccomandata ha diversi vantaggi: i tempi rapidissimi di consegna (come un'email normale), la gratuità (a parte il canone annuo che alcuni gestori richiedono), la certificazione anche del contenuto del messaggio.

La PEC può essere configurata sul proprio client di posta oppure consultata presso il server del gestore.

La semplice email in Italia è ormai molto usata, la PEC un po' meno. Intanto perché è stata pensata prevalentemente per le necessità della pubblica amministrazione, poi perché la gestione è un po' più complessa. Infatti, al messaggio che si invia si sommano i vari messaggi di notifica (avvenuta spedizione e avvenuta o mancata consegna con firma digitale), che vanno tutti conservati.

Va ricordato, infine, che i messaggi di PEC hanno valore legale solo nel caso in cui mittente e destinatario siano dotati di caselle certificate. Se il destinatario ha una classica casella di posta, si può ugualmente effettuare l'invio, ma il messaggio non potrà essere impugnato davanti a terzi.

Per maggiori informazioni, i siti di riferimento (dove si trova anche l'elenco dei gestori che forniscono domini di posta elettronica certificata) sono: Postacertificata.gov.it, Sicurezzapostale.it, Digitpa.gov.it.

Come si fa?

Per avere una mail gratuita per la PEC basta collegarsi al sito ufficiale Postacertificata.gov.it. Nella home page c'è subito il link "attiva la tua casella" per registarsi al servizio attraverso l'apposito modulo. Qui vengono richiesti tutti i dati anagrafici, codice fiscale compreso. Per proseguire è necessario acconsentire al trattamento dei dati personali. A questo punto si sceglieranno la passwod (8 caratteri di cui almeno uno maiuscolo e almeno un numero) e le domande di sicurezza, che sono tre e servono nel caso in cui si scordino i codici di accesso.

Dopo aver controllato che tutti i dati siano esatti, basta cliccare su "salva". Via mail si riceverà un codice cliente e l'indirizzo di PEC che avrà il dominio @postacertificata.gov.it.

Per attivare la casella basta recarsi entro tre mesi in uno degli uffici postali abilitati, il cui elenco si trova sul sito ufficiale della PEC.

Apple
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5 luglio 2011 2 05 /07 /luglio /2011 13:04

Il risparmio è garantito, ma la fatica per la manutenzione è tanta. Pro e contro per un "ritorno al passato" che ormai è di moda.

Legna che passione

Il fuoco arreda, scalda il corpo e l'anima. In cucina la fiamma naturale ha tutto il suo fascino, ma decidere di tornare a usare le stufe - proprio come facevano i nostri nonni - può essere un impegno non da poco. L'acquisto del legname va programmato, poi la fatica di portare i tronchetti in casa, la pulizia necessaria, ecc.

Ci sono tanti vantaggi e tanti svantaggi. La scelta di una cucina a legna è strettamente legata allo stile di vita individuale. Certo è che il risparmio economico è garantito e l'ambiente ci dirà grazie per aver fatto una scelta eco-sostenibile.

Aspetti positivi

  • I cibi cotti a legna hanno un gusto decisamente migliore.

  • Su una stufa a legna si possono realizzare tutti i metodi di cottura e lo spazio di lavoro non è limitato ai 4 o 5 fuochi.

  • Oltre a poter cucinare, è anche possibile riscaldare.

  • Il risparmio economico è ottimo: la legna costa molto meno di riscaldamento, gas e luce.

  • Optare per le cucine a legna vuol dire amare l'ambiente: si usano energie rinnovabili, poco inquinanti e si diminuiscono gli sprechi (quando non si è in casa le stufe a legna sono spente e quindi i consumi vengono ridotti).

  • Con una moderna termocucina è possibile riscaldare tutta la casa utilizzando l'impianto di termosifone. La stufa scalda l'acqua, che poi va in circolazione nelle tubature.

  • Se dovesse mancare la luce o il gas, in casa sarebbe comunque possibile continuare a cucinare e a scaldarsi.

  • In commercio ci sono bellissime cucine e stufe da arredamento che si possono inserire in ambienti anche moderni.

  • Avere in casa una cucina a legna è utile anche per far asciugare il bucato, specialmente d'inverno.

  • Il profumo della legna bruciata è ottimo e rilassante. Si diffonde in tutto l'ambiente creando un'atmosfera accogliente.

Aspetti negativi

  • La fuliggine sporca un po' i muri.

  • I tempi di cottura sono differenti rispetto alle cucine a gas.

  • La gestione di una cucina a legna è un po' più impegnativa, infatti si deve portare la legna in casa di tanto in tanto.

  • La cucina non è subito pronta per l'uso: bisogna accenderla per tempo e lasciarla scaldare.

  • Si deve svuotare la cenere quotidianamente.

  • Una volta all'anno vanno puliti i tubi e la canna fumaria.

  • In estate - a meno che non si sia in alta montagna - può essere problematico l'uso di una cucina a legna a causa del calore.
legnaFaggio, BucheIMG_3576
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28 giugno 2011 2 28 /06 /giugno /2011 23:51

Stanche del solito decoupage? Ecco una piccola guida ai migliori siti che si occupano di hobbismo creativo e che propongono tante idee nuove.

La pittura non fa tanto per noi, ma la creatività non ci manca. Non sappiamo tenere in mano un ago, ma vorremmo comunque realizzare qualcosa di nostro. Il classico decoupage ci ha stancate e ha stancato pure mariti, figli, vicini, amici e parenti vari, stufi ormani di vedersi riempire le case di vasi, scatole, palline di Natale e suppellettili in cui abbiamo speso litri di colla e chili di carta ritagliata.

È ora di cambiare tecnica. Ovviamente, tecnica creativa.

Internet è un ricettacolo di idee e di suggerimenti, in questo caso. Ma si deve fare attenzione a non lasciarsi fagocitare dalla rete e dai miliardi di suggerimenti che propone (magari poi irrealizzabili).

Per non perdere troppo tempo alla ricerca di nuovi modi per sfogare la creatività, un sito semplice da cui partire è Abchobby.it che ha ottime guide base e di approfondimento su diverse tecniche e poi una selezione di progetti passo a passo.

Creareinsieme.it è invece un vero e proprio portale della creatività, molto ben strutturato e di facile fruizione. Propone videocorsi, progetti spiegati step by step, ha una sezione dedicata alle maggiori fiere di hobbismo d'Italia e una con le novità che si possono trovare in edicola o sul web (tra cui gli sconti praticati dai fornitori di materie prime).

Un po' più complesso, ma veramente ricco, è il nuovo sito Cliccoecreo.it che offre pure una TV on line con servizi dedicati all'hobbismo. È anche attiva una chat, una volta a settimana, la sera, in cui le iscritte si possono incontrare e confrontare sui loro lavori. È un sito ampio, con tantissime guide su tecniche innovative e classiche.

Da non dimenticare, infine, uno spazio web che è diventato un cult per le creative di tutta Italia: Hobbydonna.it, che propone anche continui concorsi e ha una ricca selezione di libri e manuali.

cernit
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28 giugno 2011 2 28 /06 /giugno /2011 23:04

Un po' di lana, acqua, sapone e tanta voglia di "pasticciare": così nascono gli oggetti in feltro, resistenti e colorati.

A tutti capita (o è capitato) di tirare fuori un maglione dalla lavatrice e trovarlo miseramente infeltrito. Bene, ora si potrà dire che in fondo in fondo si è un po' artisti.

Quella della lana infeltrita è un'arte antica che risale a tanti millenni prima di Cristo. Al tempo si infeltrivano le lane o le fibre naturali per proteggersi dal freddo e dall'acqua. Il feltro è un materiale che ripara da molte avversità climatiche, per questo i nomadi lo sceglievano per tende e vestiti.

Oggi, in commercio, si trovano lane e saponi appositi per realizzare oggetti in feltro. La tecnica base è molto semplice e divertente: è una specie di gioco con l'acqua saponata. Si parte dalla matassa di lana, in tinta naturale o colorata. Dopo averla "sfogliata", si posizionano i vari ripiani di lana in modo che le fibre siano perpendicolari tra loro, creando trama e ordito. A questo punto via con sapone e acqua tiepida: si bagna la lana (è consigliato lavorare su un piano impermeabile) e la si massaggia con il sapone. Una volta che il pannello di tessuto ottenuto sarà saldo e senza buchi, si passa al risciacquo che alterna acqua calda e fredda.

In sintesi, questo è il modo più semplice per ottenere pannelli di lana infeltrita, che potranno poi essere cuciti tra di loro per ottenere borse, cuscini, sciarpe o simpatici animaletti.

Su YouTube si possono trovare tantissime guide che insegnano passo a passo a realizzare oggetti in feltro.

Altri siti su cui si possono vedere bellissime creazioni - dalle più semplici alle più complesse - sono: Claudiafeltro.blogspot.com (il blog di Claudia, un'artigiana con tante idee nuove); Ruthbaumer.com (dove si trovano anche approfondimenti sulla tecnica); Feltrocreativo.com (progetto realizzato da Carla Arnò e Cecilia Rinaldi, che propongono anche corsi e stage); Abchobby.it (nella sezione "feltro" è spiegata la tecnica passo a passo).

fire in feltro
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